Giovani e diplomazia internazionale: seminare pace in un mondo che cambia

I giovani non ereditano solo il mondo: lo stanno già costruendo. La diplomazia globale deve essere pronta ad ascoltare la loro voce.

11 de abril de 2025 Giancarlo Monaco
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Viviamo in un’epoca di profondi cambiamenti. I conflitti internazionali, le crisi ambientali, le
migrazioni, la trasformazione digitale e la ricerca di nuovi modelli di convivenza ci interrogano
ogni giorno. Di fronte a queste sfide globali, la diplomazia internazionale – tradizionalmente
riservata a leader politici e rappresentanti istituzionali – ha bisogno di rinnovarsi e aprirsi alle
nuove generazioni.


Oggi più che mai, il dialogo tra culture, la cooperazione tra i popoli e la costruzione di una
pace duratura richiedono la partecipazione attiva dei giovani.
Come ambasciatore di pace, ho avuto l’opportunità di partecipare a forum multilaterali e
incontri internazionali in cui si discutono i grandi temi del nostro tempo. In tutti questi spazi, ho
potuto constatare che quando ai giovani viene dato spazio, il dibattito si arricchisce, le idee si
rinnovano e le soluzioni diventano più inclusive e sostenibili.


Un nuovo paradigma diplomatico
La diplomazia, per tradizione, è stata concepita come un esercizio formale riservato a chi
occupa ruoli ufficiali o rappresenta uno Stato. Ma il mondo è cambiato. Oggi è necessario un
approccio più umano, partecipativo e vicino alla società civile.
In questo nuovo paradigma, il ruolo delle nuove generazioni è centrale. I giovani sono
protagonisti del cambiamento, portatori di valori come l’inclusione, la sostenibilità e l’empatia.
Hanno una visione globale, cresciuta nella diversità, e utilizzano il digitale come strumento di
connessione e trasformazione.
Lontani dalle logiche di potere verticali, i giovani promuovono modelli di cooperazione
orizzontale, reti di solidarietà e pratiche di ascolto reciproco. La loro visione può rinnovare la
diplomazia e renderla più efficace nel risolvere le sfide del nostro tempo.


Educazione alla pace e dialogo interculturale
Includere i giovani nei processi diplomatici non significa solo invitarli ai vertici internazionali.
Significa educarli fin da piccoli alla cittadinanza globale, all’empatia, al pensiero critico e al
dialogo interculturale.
L’educazione alla pace deve essere un pilastro dei sistemi educativi. È attraverso la scuola, le
comunità e le esperienze interculturali che si formano giovani consapevoli e pronti a
partecipare attivamente alla costruzione di un mondo migliore.
Progetti come scambi culturali, simulazioni diplomatiche (come i Model United Nations),
volontariato internazionale e forum giovanili rappresentano strumenti fondamentali per
coltivare nei giovani la vocazione al dialogo e alla cooperazione.


Spazi concreti di partecipazione
Non basta concedere visibilità ai giovani: occorre garantire loro spazi reali di partecipazione e
ascolto nei processi decisionali. È necessario coinvolgerli in modo autentico, valorizzando le
loro proposte, le loro competenze e la loro capacità di innovare.
Organismi internazionali come le Nazioni Unite, l’Unione Europea o il Mercosur stanno già
sperimentando piattaforme giovanili e tavoli di dialogo intergenerazionale. Tuttavia, è
fondamentale che anche a livello nazionale e locale si moltiplichino queste opportunità.
Solo con il protagonismo giovanile potremo costruire una diplomazia all’altezza delle sfide del
XXI secolo.


In un tempo in cui le divisioni sembrano accentuarsi, la voce dei giovani ci ricorda che la pace è
possibile, che la comprensione reciproca è un cammino concreto e che la cooperazione non è
un’utopia, ma una necessità.
I giovani non chiedono il permesso di partecipare: lo stanno già facendo. Sta a noi adulti
ascoltarli, accompagnarli e costruire insieme un nuovo orizzonte di speranza.
La diplomazia del futuro sarà inclusiva, dinamica e intergenerazionale. E i giovani saranno il
suo cuore pulsante.


Ezequiel García
Ambasciatore di Pace per l’Argentina in Italia
Consulente in comunicazione interculturale e sviluppo della leadership giovanile
@amb.licezegarcia

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